Tutela Patrimoniale e aspetti fiscali, utilizzo degli strumenti giuridici non residenti.
Nell’ambito della tutela patrimoniale spesso si utilizzano strumenti giuridici non residenti, ovvero società di diritto estero, fondazioni, trust, i quali, in presenza di proprietà immobiliari detenute in Italia, generano fenomeni di tassazione atipiche. Come è noto, un soggetto giuridico residente in Italia, al pari delle persone fisiche, è tassato sui redditi ovunque prodotti per il principio della WorldWide taxation che è presente nell’ordinamento fiscale Italiano ed in molti ordinamenti Europei. Nei trattati contro la doppia imposizione redatti su modello OCSE la tassazione dei redditi immobiliari compete, ancorché in via non esclusiva, allo stato di residenza degli immobili, questo sia per le tasse di possesso che per le eventuali plusvalenze in caso di vendita. Nel caso in cui quindi ai fini della tutela patrimoniale di beni immobili, ad esempio detenuti in Italia, si utilizzi una società di diritto estero non residente, o strumento equivalente, questo si dovrà identificare in Italia ai fini fiscali non solo al fine di addivenire ad atto notarile di cessione, e quindi della corretta iscrizione nei pubblici registri immobiliari, ma anche ai fini dell’imposizione fiscale dei redditi immobiliari conseguentemente prodotti.
Cosa dice la legge Italiana in merito?
Il TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), norma a tal proposito i redditi dei soggetti non residenti privi di stabile organizzazione, per i quali, in linea di principio, è prevista la tassazione dei soli redditi prodotti in Italia, in deroga al principio della WorldWide Taxation. L’art. 153 recita infatti
- Il reddito complessivo delle società e degli enti non residenti di cui alla lettera d) del comma 1 dell’articolo 73 è formato soltanto dai redditi prodotti nel territorio dello Stato, ad esclusione di quelli esenti dall’imposta e di quelli soggetti a ritenuta alla fonte a titolo di imposta o ad imposta sostitutiva.
- Si considerano prodotti nel territorio dello Stato i redditi indicati nell’articolo 23, tenendo conto, per i redditi d’impresa, anche delle plusvalenze e delle minusvalenze dei beni destinati o comunque relativi alle attività commerciali esercitate nel territorio dello Stato, ancorché’ non conseguite attraverso le stabili organizzazioni, nonché gli utili distribuiti da società ed enti di cui alle lettere a) e b) del comma 1 dell’articolo 73 e le plusvalenze indicate nell’articolo 23, comma 1, lettera f).
Da notare anche la classificazione dei redditi ai fini dell’Art. 23 (redditi personali) che viene utilizzata anche per redditi d’impresa, in questa particolare fattispecie.
Ne deriva quindi che un soggetto non residente che possegga beni immobili in Italia, debba comunque effettuare la dichiarazione dei redditi in Italia e scontare le imposte sui redditi eventualmente prodotti.
Tutela Patrimoniale e tassazione dei redditi
Rimane inteso quindi come, dal punto di vista fiscale, la tutela patrimoniale realizzata con strumenti giuridici non residenti non impatti in alcun modo sulla tassazione dei redditi prodotti dai beni posseduti, sia che si tratti di beni immobili oppure mobili, come danaro, titoli e quant’altro.
Lo scopo è quello di realizzare una separazione reale del patrimonio personale da quello, ad esempio, aziendale, proteggendo e destinando tale patrimonio ai bisogni propri e della famiglia con strumenti avanzati che nell’ordinamento italiano ormai esistono solamente nella teoria, ma che in pratica non sortiscono più gli effetti sperati.
Tutela Patrimoniale: cosa fare?
La mera costituzione di una società estera è solo il primo passo per la realizzazione di uno strumento di tutela patrimoniale, inteso che poi tale società dovrà adempiere correttamente agli obblighi di legge non solo nel Paese in cui è residente, ma anche nel Paese in cui risiedono gli assets che possiede. Tutto ciò può sembrare alquanto complicato, ma in realtà non lo è se ci si affida a professionisti competenti nel campo, che possano offrire servizi completi e di comprovata esperienza, sia nel Paese in cui viene costituita la società che nel Paese in cui risiedono gli immobili.
La gestione, per così dire post-cessione, che segue ad un conferimento immobiliare in società non residente piuttosto che endowment in Fondazione è la fase più importante dell’operazione complessiva di Tutela Patrimoniale, se non viene seguita correttamente rischia di compromettere l’intera operazione.
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